4 punti in 5 giornate.
- Questa l’eredità da cui si è partiti alla 6° giornata di campionato quando sei subentrato come Allenatore in Prima. Quali sono stati i primi passi per dettare un cambio di marcia?
La prima cosa che ho ritenuto indispensabile fare è stata quella di confrontarmi con il gruppo cercando di capire la loro volontà, il loro morale e quanta voglia avessero davvero di rimettersi in discussione e di risalire la china di questo campionato. Devo dire che già dal primo allenamento ho riscontrato grande partecipazione, con ragazzi motivati che avevano tantissima voglia di dimostrare a loro stessi ma soprattutto all’esterno, di non meritare quella posizione di classifica e di potersela giocare alla pari con tutti. Quando ci sono tutte queste premesse allora sei sicuro di poter lavorare sul campo con la consapevolezza di avere un gruppo di ragazzi che ha voglia di seguirti e di migliorarsi.
- Esaminiamo un attimo il gruppo Squadra di questa stagione.
22/23 elementi dai 17 ai 33 anni. Tanti provenienti dal settore giovanile dell’Avanti e altrettanti dalle altre scuole calcio di Altamura. Molti tornati a militare per una squadra altamurana dopo anni in giro per la Basilicata.
La nostra è stata fra le squadre con l’età media più bassa di tutto il campionato. Basta sfogliare un po’ di distinte per riscontrare squadre avversarie composte anche da ragazzi dai 30 ai 40 anni. Ma la politica della nostra società è quella di dare spazio in primis ai ragazzi cresciuti nella nostra scuola calcio ed in particolare ai giovani che hanno tanta voglia di crescere, confrontarsi e migliorarsi in queste categorie molto impegnative.
In rosa quest’anno c’erano tanti ragazzi che avevo già allenato l’anno scorso e due anni fa nella categoria allievi e juniores e che quindi per la prima volta si sono ritrovati a confrontarsi con un campionato dilettantistico senior e per me è stato gratificante poter continuare a contribuire al loro percorso di crescita.
- Com’è stato l’approccio a questo nuovo campionato e quali sono state le difficoltà riscontrate maggiormente?
L’approccio non è stato assolutamente positivo visto i risultati iniziali, probabilmente perché molti ragazzi si aspettavano un livello più simile al campionato di terza categoria dell’anno scorso. E invece non è stato assolutamente così perché dalla terza alla seconda categoria c’è molta differenza dal punto di vista tecnico. Inoltre una preparazione atletica non all’altezza della categoria non ci ha permesso di iniziare, almeno dal punto di vista fisico, alla pari con gli altri. E’ giusto ricordare che la squadra era stata costruita e preparata per affrontare il campionato di terza categoria, con la probabilità di un possibile ripescaggio in seconda, che poi si è rivelato reale.
Quindi la prima difficoltà è stata quella di dover raggiungere una condizione fisica adeguata alla categoria cercando di recuperare nel più breve tempo possibile il tempo perso.
Ricollegandomi poi alla domanda precedente, in queste categorie un fattore determinate è senza dubbio l’esperienza. Una rosa molto giovane va sicuramente a discapito dell’esperienza ed in molte circostanze proprio la mancanza di un po’ di malizia e di furbizia, ci hanno portato a gestire male determinate situazioni in campo che ci sono costate qualche punto perso di troppo. Ma questi sono fattori che non si possono allenare ma si devono acquisire nel tempo e con pazienza.
- Con il goal di Sforza di Domenica contro la Soccer Stornara i giocatori che hanno segnato almeno una rete per l’Avanti Altamura sono diventati 17 durante la stagione 2023/24. Concludendo il campionato con 54 goal fatti in 28 gare. Come avete lavorato sulla fase offensiva? Quali sono state le principali armi di questa squadra?
54 gol su 28 gare sono un media di quasi 2 gol a partita, molto simile a quella dell’anno scorso ma parliamo di due categorie differenti. Sicuramente è un buon dato, con 2 gol fatti di media a partita si potrebbe in teoria puntare almeno ad un posto ai playoff. Il fatto di aver portato tanti ragazzi a marcare è il risultato prima di tutto di un determinato lavoro svolto in allenamento e poi perché è stata data la possibilità a tutta la rosa di giocare un buon minutaggio durante l’arco del campionato. Questo perché tutti i componenti devono sentirsi importanti e partecipi alla causa ed è giusto che tutti abbiano la possibilità di poter dimostrare il loro valore in campo e soprattutto di divertirsi! Io credo che un punto di forza sia stato proprio quello di avere una rosa di 22 ragazzi, omogenei dal punto di vista tecnico, sempre presenti dalla prima all’ultima giornata. Avere la possibilità di effettuare 5 sostituzioni ogni domenica è un fattore molto determinante che in molte circostanze ha fatto la differenza sul risultato finale.
- Abbiamo parlato della fase offensiva, ora passiamo al reparto difensivo. 54 goal subiti in 28 partite, chiudendo così la stagione a 0 di differenza reti. Commenti sul reparto difensivo e la sua evoluzione nel corso del campionato?
Questo sicuramente è un dato su cui bisognerà riflettere e lavorare. Perché quando subisci 2 gol in media a partita potresti in teoria anche rischiare la retrocessione. Non è questione di singoli reparti, perché così come non è mai merito solo degli attaccanti quando si fa gol, allo stesso modo non è mai solo demerito della difesa quando lo si subisce. Più tosto ritengo la fase difensiva così come la fase offensiva attitudini di squadra, dove in entrambe le situazioni ogni giocatore ha dei compiti ben precisi da rispettare. Evidentemente quest’anno ha funzionato meglio la fase offensiva mentre si dovrà lavorare più attentamente e correggere quella difensiva.
- Da Ex-Portiere, un’analisi della stagione di Nicoletti, estremo difensore classe 2002.
Parliamo innanzitutto di un ragazzo umile, estremante educato e sempre presente e costante agli allenamenti sia di squadra che in quelli svolti con il nostro preparatore dei portieri Mister Marco Forte, che colgo l’occasione di ringraziare per il lavoro impeccabile svolto anche quest’anno. Angelo in questa stagione è stato determinate con le sue parate che in molte circostanze ci hanno permesso di portare punti a casa. Ricordiamo che è un ragazzo di 22 anni e che a mio parere ha ancora molti margini di miglioramento. Deve solo continuare assiduamente ad allenarsi. Una nota devo farla anche per il nostro secondo portiere Martin Vulpio anche lui molto giovane 19enne, passato direttamente dagli allievi alla seconda categoria. Quest’anno logicamente ha avuto poco spazio, ma sta portando avanti il suo percorso di crescita con pazienza, dedizione e serietà.
- Nella preparazione delle varie gare di Campionato, quanto è stata importante per te la preparazione atletica della squadra e quanto si è lavorato sulla condizione fisica?
Senza dubbio la preparazione atletica è importante a tutti i livelli, ma io ritengo che in queste categorie sia ancor di più di fondamentale importanza. Questo perché sono poche le squadre che riescono a farla in modo corretto, con la rosa al completo e soprattutto a mantenerla costante durante tutto l’arco del campionato. Come ho sempre detto ai ragazzi, con una buona preparazione fisica e tenuta atletica si può ottemperare alle mancanze dal punto di vista tecnico. Quest’anno la maggior parte delle partite le abbiamo vinte venendo fuori alla distanza. Abbiamo visto tante squadre a metà secondo tempo non avere più benzina nelle gambe, a differenza della nostra. E in questo c’ è grande merito dei ragazzi perché grazie alla loro disponibilità, alla presenza costante negli allenenti e allo spirito di sacrificio, sono riusciti a recuperare la condizione fisica velocemente e a mantenerla a lungo, sottoponendosi a sedute di allenamento abbastanza pesanti e dure.
- L’ultima partita in casa è stata disputata presso lo stadio Tonino D’Angelo, quali sono state le emozioni provate da te e dal gruppo squadra per questa occasione? Quali invece le emozioni di continuare a disputare, nella quotidianità del campionato, le gare in un Campo Comunale Cagnazzi sempre più disastrato?
Giocare allo Stadio d’Angelo credo sia stata una grande emozione per questi ragazzi, lo si percepiva già durante la settimana, non vedevano l’ora che arrivasse quel giorno. Per me personalmente una grande soddisfazione essere su quella panchina storica in uno stadio storico. Per me che in passato per anni ed anni non ho mai perso una sola partita da spettatore e tifoso della grande U.S. Altamura prima del presidente Tafuni e poi del presidente Maggi, ritrovarmici poi in veste di allenatore seppur di categoria inferiore è stata davvero una bellissima esperienza. Purtroppo la questione Campo Cagnazzi è un argomento spinoso e non serve che sia io a ribadire le svariate problematiche che si affrontano ogni domenica. Ciò che conta per me allenatore e che i ragazzi innanzitutto non corrano rischi di farsi male per colpa di un campo totalmente inadeguato allo svolgimento di una partita di calcio e questo rischio purtroppo è sempre dietro l’angolo quando si “gioca” al Cagnazzi. E che poi venga dato loro l’occasione di potersi esprimere al meglio e di poter dimostrare il proprio valore tecnico e questo lo si può fare su un bel manto come quello del D’Angelo (come infatti è successo in occasione dell’ultima gara) e non su una pista da rally come il Cagnazzi.
- Un giudizio finale e complessivo sulla stagione appena termina e Da dove si riparte per la prossima?
Assolutamente reputo la stagione più che positiva per molti aspetti.
Primo per i risultati. Ad inizio stagione le previsioni erano quelle di una squadra che al massimo poteva ambire alla salvezza e sembrava essere questo l’unico obbiettivo possibile e non del tutto scontato. I ragazzi invece hanno dimostrato che con il lavoro, l’impegno e soprattutto con un po’ di fiducia nei loro confronti, di potersela giocare anche alla pari con tutti. Abbiamo pagato il girone di andata perdendo un po’ troppi punti a causa del ritardo di condizione fisica, ma una volta che la squadra ha recuperato la forma ed acquisito determinati meccanismi di gioco, abbiamo cominciato ad accumulare punti importanti, uscendo già a dicembre ampiamente dalle zone calde della classifica ed addirittura per un periodo abbiamo accarezzato l’idea del 5° posto distante solo pochi punti. Ci siamo tolti la soddisfazione di battere squadre molto più quotate di noi come il Bitonto, il Terlizzi il monte sant’Angelo giusto per citarne alcune e pareggiare in casa del Manfredonia una squadra composta da ex giocatori di Eccellenza. Non a caso nel girone di ritorno le 5 sconfitte subite sono venute contro le prime cinque in classifica che si stanno giocando 2 posti per il salto di categorie. Tutte le altre hanno lasciato punti contro l’Avanti sia in casa che fuori casa. Resta alla fine quindi anche un po’ di rammarico, a causa di quei punti persi ad inizio stagione con squadre di gran lunga inferiori che avrebbero potuto darci la possibilità di migliorare questo ottavo posto finale.
Secondo per il gruppo. Al di la dei risultati ho visto pian piano formarsi un bel gruppo di ragazzi volenterosi con tanta voglia di migliorarsi e soprattutto di divertirsi. Un gruppo di 23 atleti che ha tenuto fede all’impegno preso dall’inizio all’ultimo partecipando costantemente ai 3 allenamenti settimanali sempre e sino all’ultima settimana. Questo è un dato fondamentale perché vuol dire che si sono formate le basi per poter costruire qualcosa di importante per il futuro.
A proposito di futuro la prossima stagione ripartirà da dove deciderà la società e con chi deciderà, in base alle proprie ambizioni agli obbiettivi e alle possibilità. Non dimentichiamoci che allestire una stagione seppur di seconda categoria necessità di grossi sacrifici sia in termini di tempo da dedicare ma anche e soprattutto economici. Conosco bene gli sforzi che la società ha fatto, nella persona del Presidente Santangelo, del D.S. Loiudice sempre super operativo e di tutto il direttivo, per non far mancare mai nulla ai ragazzi e per questo vanno solo ringraziati. Soprattutto perché danno l’opportunità a tanti ragazzi di potersi divertire in un campionato secondario (attualmente l’unico su Altamura), senza necessariamente dover emigrare altrove.
Per concludere è doveroso un mio ringraziamento ai miei collaboratori di campo, al mister Bolognese, al mister Forte (allenatore dei portieri), al dott. Laterza e a Michele Girardi per avermi supportato e sopportato in questa stagione. Grazie.